Non ci sono piani per affrontare la nuova variante indiana per l’autunno.
Secondo il monitoraggio della Fondazione GIMBE nella settimana 17-23 agosto 2022 c’è stato un nuovo aumento di casi rispetto alla precedente (177.877 vs 149.885). Ancora alto il numero di decessi per Covid negli over 80 a causa del declino della protezione vaccinale. Una vera e propria inversione di tendenza dopo cinque settimane di calo. La media a 7 giorni del tasso di positività sale dall’8,9% al 10,4% per i tamponi molecolari e dal 16,2% al 17,4% per gli antigenici rapidi. Cosa accadrà in autunno?
“I dati mostrano che ci affacciamo alla stagione autunno-inverno in una situazione non favorevole” spiega ancora Cartabellotta di GIMBE. “La popolazione a rischio di malattia grave è molto numerosa” perché ci sono ancora molti non vaccinati circa 893mila e 1,91 milioni senza terza dose e 14,3 milioni senza la quarta dose. La campagna vaccinale per la quarta dose è in grande ritardo secondo i dati del ministero della salute. Sono circa 17 milioni le persone che devono effettuare il secondo richiamo ma al momento sono state effettuate solo 2.185.380 quarte dosi, con una media di circa mille somministrazioni al giorno lontane dalle 100mila fissate.
Rischio di esporre al pericolo i soggetti fragili
Il rischio è essere impreparati e scoperti all’arrivo della nuova variante indiana “centaurus”. “Non è ancora stato reso pubblico alcun piano di preparazione per la stagione autunno-inverno”, rimarca Cartabellotta. Secondo le raccomandazioni dell’OMS Europa bisogna aumentare le coperture vaccinali, promuovere l’utilizzo delle mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici; areare gli spazi pubblici affollati, quali scuole, uffici, bar e ristoranti, mezzi di trasporto pubblico; applicare rigorosi protocolli terapeutici per le persone a rischio di malattia grave. Il rischio quindi è quello di “trovarsi in piena stagione autunnale ad inseguire il virus per l’ennesima volta, compromettendo la salute e la vita delle persone più fragili e ritardando l’assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie” conclude il presidente della Fondazione Gimbe.